L'ora solenne (Italian Edition) by Marco Palmieri

L'ora solenne (Italian Edition) by Marco Palmieri

autore:Marco Palmieri [Palmieri, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini&Castoldi
pubblicato: 2015-09-23T22:00:00+00:00


La guerra sbadoglia

Al termine del primo mese di operazioni e dopo le prime facili avanzate, la guerra per la quale il regime aveva mobilitato così tante risorse e sulla quale si era così tanto speso sul piano propagandistico, interno e internazionale, era giunta a una delicata fase di stallo, dalle incerte prospettive. Tre giorni dopo la conquista di Macallè Mussolini era tornato a incalzare De Bono chiedendogli di avanzare fino all’Amba Alagi, una fortezza naturale sulla cui cima piatta erano ammassate le truppe etiopiche ancora intatte, protette dalla inaccessibilità dei tre ripidi costoni. De Bono, però, ben consapevole delle difficoltà logistiche e del rischio di sbilanciare oltremodo il suo schieramento, stavolta non aveva potuto «aderire alla volontà del Capo. Se l’avessi fatto – scrisse nelle sue memorie – sarei indubbiamente andato incontro a qualche guaio, che dovevamo a ogni costo evitare»41. Così, il 14 novembre, a causa del suo atteggiamento giudicato troppo prudente, fu silurato da Mussolini, che al suo posto nominò il capo di Stato maggiore generale Pietro Badoglio.

Su questo avvicendamento sono state avanzate varie ipotesi. De Bono era stato il comandante ideale per Mussolini, sia per il suo curriculum di buon fascista della prima ora, sia perché il suo prestigio militare non era tale da poter fare ombra a Mussolini stesso quando sarebbe arrivato il momento di celebrare la vittoria. Tuttavia, in più di un mese di operazioni, la sua azione di comando non aveva prodotto altro che una timida avanzata e non aveva intaccato il grosso delle forze nemiche, che ora sembravano sul punto di passare a una pericolosa controffensiva. La sua sostituzione con un militare di maggiore spicco ed esperienza, che ricopriva un incarico di vertice nelle forze armate, perciò, nelle intenzioni di Mussolini poteva rispondere da un lato all’auspicio di una condotta più energica delle operazioni, dall’altro a una maggiore condivisione della campagna con le alte sfere militari, sulle quali far ricadere le responsabilità di un eventuale insuccesso.

Con l’arrivo di Badoglio in effetti qualcosa cambiò, ma non nella direzione immediatamente voluta da Mussolini. Il giudizio dello storico che più di ogni altro ha approfondito la presenza degli italiani in Africa Orientale è giustamente impietoso: «De Bono – ha osservato Angelo Del Boca – ha condotto la prima fase della guerra atteggiandosi più a pacificatore che a spietato conquistatore. Badoglio, come vedremo, cercherà soltanto l’annientamento dell’avversario e userà per questo fine tutti i mezzi, leciti e illeciti, a sua disposizione [...compreso] l’iprite e i gas asfissianti, che il fascistissimo De Bono non ha creduto opportuno di usare»42. Ma la preparazione e l’organizzazione di una guerra così concepita richiedeva tempo prima che si potesse nuovamente passare all’azione, per gli stessi motivi che il suo predecessore aveva opposto al duce. L’avanzata su Macallè, infatti, aveva spinto una parte delle truppe italiane molto avanti rispetto alle altre, mentre alle spalle del dispositivo offensivo l’organizzazione logistica era ben lungi dall’essere completa. La situazione, su scala maggiore ma con una potenza di fuoco del tutto diversa, per certi versi ricordava quella



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